salve. Vi chiedo c'è qualcuno che deve sostenere l'esame da CDL a novembre? Ciao [img]images/smiley_icons/icon_lol.gif[/img]
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Consulente del lavoro
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Consulente del lavoro
Ciao a tutti,
sono un nuovo user molto molto indeciso se intraprendere la carriera forense oppure optare per quella di consulente del lavoro.
Premetto che la prima mi piacerebbe notevolmente ma da quello ho letto in precedenti topic nonchè le varie voci che si sentono, credo che attualmente sia molto difficile fare l'avvocato.
Pensate che nel mio paese di 35.000 abitanti ci sono circa 600 avvocati.
Sapreste dirmi se, in base alle vostre opinioni o informazioni, attualmente fare il consulente del lavoro potrebbe essere preferibile rispetto all'avvocato e se sarebbe più facile "lavorare"?
In merito ai guadagni, un consulente del lavoro di medio rango più o meno quanto raccimola?
Potreste, inoltre, dirmi sommarimante in cosa consiste la professione del consulente del lavoro e se è così simile come si dice a quella del ragioniere?
Scusate per tutte queste domande ma non sono un figlio di papà e non so proprio a chi rivolgermi.
Grazie 1000.
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Re: Consulente del lavoro
io so che mi sono iscritta l'anno scorso all'albo dei praticanti pagando la bellezza di 700 euro (la cifra però varia da città a città) ed oggi vado a cancellarmi perchè avendo trovato lavoro, non ho potuto fare la pratica che è necessaria x imparare ma soprattutto x farti i clienti.
Bisogna fare 3 anni di pratica e poi fare l'esame di stato. il mestiere è a metà tra ragioniere e commercialista e si può fare anche col diploma...Il guadagno non so quanto sia ma a mio avviso anche qui è difficile lavorare xchè sono "gelosi" e non tutti ti prendono a far pratica presso di loro. Insomma a mio avviso ti conviene provare con la carriere forense, magari in qualche branca dove ci sono meno avvocati...tipo diritto di famiglia o del lavoro... E' difficile ma è più prestigioso. In bocca al lupo
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Re: Consulente del lavoro
Purtroppo di amicizie vere sulle quali poter contare non ne ho, solo qualche conoscenza.
Cmq so per certo che nessun avvocato del mio paese paga i praticanti, si e no gli passano qualche causa dopo che sono diventati avvocati e non so nemmeno se la parcella è devoluta interamente a loro.
Certo che è proprio deprimente buttare il sangue per tanti sui libri per poi trovarsi non solo senza la possibilità di fare un mestiere che piace ma addirittura ci vede costretti a fare gli impiegati, se ci si riesce pure.
Ho il massimo rispetto per gli impiegati, non voglio sminuire assolutamente il loro lavoro, è solo in quel mestiere la laurea tanto sognata sarebbe sprecata [img]images/smiley_icons/icon_cry.gif[/img]
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Re: Consulente del lavoro
Per diventare consulenti del lavoro bisogna fare una pratica di 2 anni presso un consulente del lavoro e poi sostenere l'esame di stato.
Io vivo a Modena e ti posso dire che è un lavoro molto interessante e sopratutto che ti da tante soddisfazioni.
Molti consulenti del lavoro ( mi riferisco alle nuove leve) sono laureati in giurisprudenza o economia e commercio, anche perchè le aziende sono molto esigenti e "pretendono" dal proprio consulente che sappia interpretare con prontezza
l' evoluzione della normativa fiscale e giuslavoristica.
D.
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Re: Consulente del lavoro
Potresti spiegarmi, un pò più nello specifico, in cosa consiste la professione di consulente del lavoro?
Mica porta la contabilità, redige il bilancio o cose simili?
Secondo te, nell'attuale prospettiva italiana, ci sono più possibilità di guadagnare (non mi riferisco al diventare ricchi, ma almeno a guadagnare, subito dopo l'esame, almeno 1000 € al mese che ti consentano di mettere su famiglia) facendo il consulente del lavoro o l'avvocato?
Considera che nella mia città ci sono 35.000 abitanti 600 avvocati e circa 20 consulenti del lavoro.
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Re: Consulente del lavoro
Tieni conto che il consulente del lavoro vive perennemente tra l'incudine del cliente e il martello dell'ispettore del lavoro che in teoria potrebbe entrare in una delle aziende da lui assistite in qualsiasi ora del giorno e della notte. Di qui la costante tendenza a cercare di intessere rapporti di cordialità con l'organo accertatore anche per mezzo di atteggiamenti a volte un pò troppo melliflui ( insomma leccare un pò il c.. ).
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