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L'angolo di ROL

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    Spesso è vero che dimenticano facilmente i motivi di attrito appena c'è la possibilità di allearsi per raggiungere i numeri...poi se si considera che le facce sono le stesse, a parte pochi...

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      Per De Magistris

      Certo è comprensibile, ma non entro nel merito...non conosco a sufficienza le questioni...
      Ultima modifica di strelizia; 12-04-2017, 14:13.

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        Ciao, torno a studiare

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          Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
          Per De Magistris

          Certo è comprensibile, ma non entro nel merito...non conosco a sufficienza le questioni...
          questa la verità GIUDIZIARIA
          http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...stris/2655888/

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            http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...stris/2149151/

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              questa era l'accusa....

              Quando Luigi de Magistris e Gioacchino Genchi acquisirono i tabulati di alcuni numeri telefonici nell’ambito dell’inchiesta Why Not – contenuti nell’agenda di Antonio Saladino (imprenditore indagato) – erano consapevoli che quei numeri era riferibili a parlamentari della Repubblica. E poco importa che, come nel caso dell’ex ministro Beppe Pisanu, quelle utenze “non erano utilizzate dal senatore”, perché il solo fatto che fossero riferibili a un “membro del Parlamento” avrebbe dovuto imporre uno stop all’acquisizione. I giudici del Tribunale di Roma parlano di una “violazione consapevole” dal parte dell’allora pm di Catanzaro e del consulente, senza rispettare “le garanzie dei parlamentari”.

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                questa era l'inchiesta....

                Why Not è un termine che si utilizza per definire una specifica inchiesta giudiziaria italiana.

                Il nome deriva da una società di outsourcing di Lamezia Terme che forniva alla regione lavoratori specializzati nel settore informatico. Fu una dei soci, nonché amministratrice della Why Not, Caterina Merante, insieme ad altri due che avrebbero poi parzialmente ritrattato, a dar via alle indagini. Alla base dell'indagine vi è l'ipotetica esistenza di un gruppo di potere trasversale tenuto insieme da una loggia massonica coperta, giornalisticamente nota come "La Loggia di San Marino".

                A tale presunta loggia massonica, che avrebbe influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l'utilizzo di finanziamenti e l'assegnazione di appalti, sarebbe iscritta una parte degli indagati che il 18 giugno 2007 furono raggiunti da una serie di provvedimenti della magistratura.[1]

                Le persone indagate risultavano, almeno all'inizio, essere 19. I carabinieri hanno notificato informazioni di garanzia in cui si ipotizzano, a vario titolo, reati che vanno dall'associazione per delinquere, alla truffa, alla corruzione, alla violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, al finanziamento illecito dei partiti.[2]

                Nel mese di dicembre 2008, dopo lo scontro tra le Procure di Catanzaro e Salerno[3], e dopo i primi interventi del Consiglio Superiore della Magistratura[4] l'avviso di conclusione indagini venne invece notificato a ben 106 persone, tra cui l'ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, ed il suo predecessore Giuseppe Chiaravalloti. Archiviata invece la posizione di Romano Prodi e di alcuni suoi più stretti collaboratori, dopo che in precedenza era stata anche stralciata la posizione di Clemente Mastella. Scompare dai capi di imputazione anche la presunta violazione della "Legge Anselmi" su massoneria e organizzazioni segrete.[5]

                Antonio Saladino, nel suo primo interrogatorio davanti alla Procura Generale di Catanzaro il 3 gennaio 2009, ha chiarito il suo ruolo nella vicenda fornendo ai magistrati spiegazioni concernenti l'attività delle varie società operanti nell'ambito delle Politiche attive del lavoro in cui ha operato. Ha chiarito la distinzione dei ruoli tra il Consorzio Brutium e la società Why Not di Caterina Merante, affermando di aver svolto per questi solo il ruolo di consulente. Ha inoltre chiesto, ai magistrati, e in modo esplicito, di verificare i suoi conti correnti e la sua situazione patrimoniale, ma anche quelli della Merante e dei soci della Why Not.[6][7]

                Il 21 gennaio 2012 il GUP di Roma Barbara Callari rinvia a giudizio Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi con l'accusa di aver acquisito nel 2009 e in modo illegittimo, i tabulati telefonici di alcuni parlamentari. De Magistris ha definito l'inchiesta "infondata".[8] Ciò nondimeno, il 25 settembre 2014 De Magistris viene condannato, insieme a Gioacchino Genchi, dal Tribunale di Roma a un anno e tre mesi per abuso d'ufficio non patrimoniale. De Magistris sarà poi assolto in appello.

                Il Tribunale di Salerno ad aprile 2016 ha assolto tutti gli imputati [9]

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                  http://www.blitzquotidiano.it/rasseg...atevi-2304958/

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                    fu un bordello in quei giorni....

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                      http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...ffama/3519004/

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                      Sto operando...
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