http://www.libertas.sm/notizie/2019/...-bancarie.html “In contrasto con i principi di sana e prudente gestione” che ogni banca dovrebbe rispettare, tanto da esporla a “un elevato rischio reputazionale oltre che di mancato recupero del credito”. Queste le pesanti conclusioni della autorità di vigilanza di San Marino con le quali ha terminato la sua istruttoria in merito al prestito concesso dalla Banca Agricola Commerciale ad Armando Siri, senatore leghista molto vicino al vice premier italiano Matteo Salvini.
http://www.libertas.sm/notizie/2019/...-bancarie.html “In contrasto con i principi di sana e prudente gestione” che ogni banca dovrebbe rispettare, tanto da esporla a “un elevato rischio reputazionale oltre che di mancato recupero del credito”. Queste le pesanti conclusioni della autorità di vigilanza di San Marino con le quali ha terminato la sua istruttoria in merito al prestito concesso dalla Banca Agricola Commerciale ad Armando Siri, senatore leghista molto vicino al vice premier italiano Matteo Salvini.
Un prestito politico, contrario a tutte le regole bancarie. Un favore economico deciso da un banchiere di San Marino con una motivazione tenuta segreta: creare un rapporto di ferro con un potente senatore della Lega, in grado di condizionare il governo italiano. Eccola qua, scritta nero su bianco, la vera ragione del mutuo estero da 750 mila euro ottenuto il 16 ottobre 2018 dall’allora sottosegretario Armando Siri, poi costretto a lasciare la poltrona di viceministro delle Infrastrutture perché indagato per una diversa storiaccia siciliana di corruzione. Un finanziamento decennale concesso dalla banca al politico senza nessuna garanzia, di nessun tipo. A cui è seguito un secondo prestito di favore, finora del tutto ignoto: altri 600 mila euro sborsati dallo stesso istituto di San Marino, appena tre mesi fa, grazie alla raccomandazione di un portaborse dello stesso senatore leghista. Un doppio intreccio tra banche, soldi e politica dove spuntano documenti cancellati, atti scomparsi, consulenze misteriose e troppe altre anomalie. Per cui il prestito di Siri, già sotto indagine a Milano, ora è sotto inchiesta pure a San Marino.
Un prestito politico, contrario a tutte le regole bancarie. Un favore economico deciso da un banchiere di San Marino con una motivazione tenuta segreta: creare un rapporto di ferro con un potente senatore della Lega, in grado di condizionare il governo italiano. Eccola qua, scritta nero su bianco, la vera ragione del mutuo estero da 750 mila euro ottenuto il 16 ottobre 2018 dall’allora sottosegretario Armando Siri, poi costretto a lasciare la poltrona di viceministro delle Infrastrutture perché indagato per una diversa storiaccia siciliana di corruzione. Un finanziamento decennale concesso dalla banca al politico senza nessuna garanzia, di nessun tipo. A cui è seguito un secondo prestito di favore, finora del tutto ignoto: altri 600 mila euro sborsati dallo stesso istituto di San Marino, appena tre mesi fa, grazie alla raccomandazione di un portaborse dello stesso senatore leghista. Un doppio intreccio tra banche, soldi e politica dove spuntano documenti cancellati, atti scomparsi, consulenze misteriose e troppe altre anomalie. Per cui il prestito di Siri, già sotto indagine a Milano, ora è sotto inchiesta pure a San Marino.
"trattandosi di contestazioni tecniche di diritto tributario ha necessità di approfondire con professionisti del settore, per poi dare conto successivamente ed eventualmente chiarire". https://www.lanazione.it/firenze/cro...aini-1.4715797
"trattandosi di contestazioni tecniche di diritto tributario ha necessità di approfondire con professionisti del settore, per poi dare conto successivamente ed eventualmente chiarire". https://www.lanazione.it/firenze/cro...aini-1.4715797
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