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Ciattdine lombarde: Aiutoooooo!!!!!!

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    #11
    Originariamente inviato da magister Visualizza il messaggio
    ahhh.....meno male...così annegherò il mio dolore nel Kebab........io, che vengo dalla città più popolosa del mondo dopo Tokio....

    Haha! Vabbè però ragazzi guardate il lato positivo! Almeno non dobbiamo fare "testa e testa" quando camminiamo e, se salite in Lombardia con l'auto, non dovrete stare ore e ore a girare per trovare un parcheggio come a Via Libertà nella citata Portici!

    E che San Ciro e San Gennaro ci assistano!
    Clicco, dunque sono

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      #12
      Io invece non vedo l'ora di andare in giro e vedere facce che sanno finalmente di niente. Non ce la faccio più a stare al Sud. Voglio tranquillità, pace e la sera chiudermi in casa alle 19.30 a leggere un bel libro. Poi finalmente lavoro serio e senza dover sputare sangue. W IL NORD! W CREMONA!
      jesus loves you

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        #13
        bravo memeo ben detto! bando alla malinconia e viva la voglia di lavorare, anche a costo di mille sacrifici!

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          #14
          Originariamente inviato da gigimont79
          madonna raga...........ve posso fà na domanda? anni? ok va bene na sera il bel libro, 2 sere, 1 settimana.....ma io a casa mia anke lavorando sono abituato ad uscire alle 21.30-22 anke d'inverno....è kiedere troppo?????? secondo me ok le strade pulite la qualità dell'ambiente ecc ecc ma mi sa ke sn casratteristike ke farebbero + contenti dei 60enni ke noi...........speriamo di trovare qlk angolo di sud al nord...
          Meglio per te, ma uscire tutte le sere non significa essere più giovani di altri, semmai più gggiovani. Comunque, in amicizia, mi fate ridere con queste nostalgie del sud, del bel sole, della bella gente, pizza pizza marescià: mica vai a vivere in Tanzania o in Groenlandia. Cambieranno forse le abitudini dei "locali", nè migliori nè peggiori delle "vostre", semplicemente diverse. Esiste una cosa che siama capacità d'adattamento.

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            #15
            Originariamente inviato da gigimont79
            no...kiaro non discuto le abitudini ke sono tutte giuste o tutte sbagliate...e non è 1 problema di gente mare e sole (io vivo in collina caro il mio maestro di vita!)....mi sono sempre adattato bene a qualsiasi posto ma permetterai ke nn mi dispiaccia conservare qualke buona abitudine...uscire tutte le sere è 1 mia abitudine...ho 1 bel gruppo 1 bella vita e 1 pò mi starebbe sulle p...trovarmi alle 20 nel letto a leggere 1 libro di filologia romanza...ma qst senza volere condannare ki vive in maniera diversa...ah sul pizza pizza marescià....xkè non lo dici a tua sorella?
            Le abitudini si cambiano. Perchè evidentemente ti stava sulle p... anche rimanere lì, con la bella vita ed un bel gruppo, ma con prospettive lavorative più magre. E tra l'uscire tutte le sere e l'andare a letto alle 20, in mezzo c'è un mare d'esperienze che ti consiglio d'esplorare

            ps: pizza pizza marescià è un'offesa?

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              #16
              Deserta


              Deserta, è il luogo in cui vivo. Ho traforato tutti i miei anni qui, quasi senza avvertirlo. Deserta e dintorni, le strade provinciali, il cemento, la campagna a perdita d’occhio. Mi accorgo che questo posto mi appartiene, lascia una scia, è il mio palcoscenico.
              Mi sono mosso poche volte. Ma ogni distanza, come un elastico potente, mi ha sempre riportato qui. I bar, le facce euforiche o sdegnate. L’impasto osceno di questo dialetto aspro, le parole che diventano bombe oppure sanno di rancido come esistenze andate a male.
              Deserta mi vive. L’ho detestata, ho detestato il mare vicinissimo. Non ho mai detestato Lecce, il capoluogo a una ventina di chilometri – spazio che percorro ogni volta con una palla di piombo nella gola tanta la felicità di potermi perdere tra altri nodi, tra facce che finalmente sanno di niente e barocco di cartapesta. Ma Lecce è sempre stato 'altro'. La mia radice, la mia placenta, i vestiti di scena, tutta la mia vita, è Deserta.
              Poca malavita, e sempre grottesca. Ogni luogo ha il crimine che si merita, e Deserta non merita granché. Non lo meritano le buche eterne nelle strade, gli zigomi di legno tarlato dei suoi abitanti. I miei concittadini sempre indaffarati, bestemmiatori di professione, professionisti commercianti e ubriaconi, ragazzini prepotenti faccia da ****. E profilattici a montagne nel quartiere popolare, panni stesi ad asciugare. E ancora tutto questo si avventa su di me come un’evidenza per troppo tempo sopita a botte di tranquillanti. Perché Deserta sembra dormire, galleggiare, morire per sempre senza mai essere morta. È questo il punto: morire Deserta senza mai essere morta. E noi con lei.
              Deserta è una patina fastidiosa. La sento al mattino, appena sveglio, sorpreso ancora una volta di essere rimasto qui. Dove ogni gesto rincula su se stesso o si perde nel vento. Dove non c’è poesia che tenga, se non sbrindellata e di materia ammaccata come la realtà potente e avvilente che si è costretti a vivere. Sempre che si abbiano occhi per accorgersene. Sempre che si sia disposti a non trascurare nessun dettaglio. Le urla di qualcuno, durante le notte. Le storie d’amore costrette a ruotare ebeti e impazzite sempre sulle stesse strade, tra gli stessi quartieri. Tra le stesse facce.
              Deserta si ama. Deserta si ama da sola allo specchio, è incantata di se stessa e non chiede spiegazioni a nessuno. Esiste, e tanto le basta. Prima o poi tutte queste voci mi faranno esplodere la testa, o mi porteranno via con loro nell’indistinto di un margine che è Deserta stessa. Deserta, è il margine. Fuori dal mondo, o riflesso distorto del mondo, minuscola superficie concava di cucchiaio che partecipa di qualunque immagine. Ma solo a patto di deformarla.
              Deserta, non sei un luogo, ma un mostro che si finge immobile.
              Deserta, sei una cataratta, vivi di vite fatte a pezzetti e già condannate.
              Io schivo gli angoli delle tue strade, il giallo il bianco catarroso dei tuoi muri.

              jesus loves you

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                #17
                GIGI MI SEI SIMPATICO A PELLE! PECCATO CHE SONO A CREMONA E NON A MANTOVA!
                Comunque ho sentito parlare bene delle ragazze di Mantova! Sono sicuro che ti divertirai!
                jesus loves you

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                  #18
                  Aho e scrivi un libro no?????????bella prosa e sopratutto scrivi proprio bene....ma che ***** ci vai a fare in ae? Pensavo che fossero tutti tristi contabili tributaristi grigi e scuri dentro e fuori e con scarsissima conoscenza dell'italiano?????
                  Originariamente inviato da memeo Visualizza il messaggio
                  deserta


                  deserta, è il luogo in cui vivo. Ho traforato tutti i miei anni qui, quasi senza avvertirlo. Deserta e dintorni, le strade provinciali, il cemento, la campagna a perdita d’occhio. Mi accorgo che questo posto mi appartiene, lascia una scia, è il mio palcoscenico.
                  mi sono mosso poche volte. Ma ogni distanza, come un elastico potente, mi ha sempre riportato qui. I bar, le facce euforiche o sdegnate. L’impasto osceno di questo dialetto aspro, le parole che diventano bombe oppure sanno di rancido come esistenze andate a male.
                  deserta mi vive. L’ho detestata, ho detestato il mare vicinissimo. Non ho mai detestato lecce, il capoluogo a una ventina di chilometri – spazio che percorro ogni volta con una palla di piombo nella gola tanta la felicità di potermi perdere tra altri nodi, tra facce che finalmente sanno di niente e barocco di cartapesta. Ma lecce è sempre stato 'altro'. La mia radice, la mia placenta, i vestiti di scena, tutta la mia vita, è deserta.
                  poca malavita, e sempre grottesca. Ogni luogo ha il crimine che si merita, e deserta non merita granché. Non lo meritano le buche eterne nelle strade, gli zigomi di legno tarlato dei suoi abitanti. I miei concittadini sempre indaffarati, bestemmiatori di professione, professionisti commercianti e ubriaconi, ragazzini prepotenti faccia da ****. E profilattici a montagne nel quartiere popolare, panni stesi ad asciugare. E ancora tutto questo si avventa su di me come un’evidenza per troppo tempo sopita a botte di tranquillanti. Perché deserta sembra dormire, galleggiare, morire per sempre senza mai essere morta. è questo il punto: Morire deserta senza mai essere morta. E noi con lei.
                  deserta è una patina fastidiosa. La sento al mattino, appena sveglio, sorpreso ancora una volta di essere rimasto qui. Dove ogni gesto rincula su se stesso o si perde nel vento. Dove non c’è poesia che tenga, se non sbrindellata e di materia ammaccata come la realtà potente e avvilente che si è costretti a vivere. Sempre che si abbiano occhi per accorgersene. Sempre che si sia disposti a non trascurare nessun dettaglio. Le urla di qualcuno, durante le notte. Le storie d’amore costrette a ruotare ebeti e impazzite sempre sulle stesse strade, tra gli stessi quartieri. Tra le stesse facce.
                  deserta si ama. Deserta si ama da sola allo specchio, è incantata di se stessa e non chiede spiegazioni a nessuno. Esiste, e tanto le basta. Prima o poi tutte queste voci mi faranno esplodere la testa, o mi porteranno via con loro nell’indistinto di un margine che è deserta stessa. Deserta, è il margine. Fuori dal mondo, o riflesso distorto del mondo, minuscola superficie concava di cucchiaio che partecipa di qualunque immagine. Ma solo a patto di deformarla.
                  deserta, non sei un luogo, ma un mostro che si finge immobile.
                  deserta, sei una cataratta, vivi di vite fatte a pezzetti e già condannate.
                  io schivo gli angoli delle tue strade, il giallo il bianco catarroso dei tuoi muri.

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                    #19
                    Originariamente inviato da gigimont79
                    non so se è 1 offesa...non credo...però mi sapeva 1 pò di presa x i fondelli e sono 1 tantinello permaloso e inkazzosetto...certamente ci sono tante esperienze da fare e anke questi 6 mesi mi arrikkiranno ne sono certo...il concorso x me è stato 1 punto di partenza 1 dei tanti possibili...ma è solo quello null'altro...toglimi 1 curiosità: 6 del nord? o ci vivi da molto? xkè a me Mantova ha 1 pò depresso...volevo sapere se magari conoscevi realtà più vitali...
                    Se Mantova ti fa così schifo torna giù al tuo paradiso in terra e non rompere con questi ragionamenti da ragazzino viziato...
                    C'è gente che si trasferisce ogni giorno e non si lamenta come te.
                    Cresci.


                    Ps: non hai 15 anni, eviterei l'uso del kappa

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                      #20
                      Non si offenda nessuno, ma ne ho avuto la piena e definitiva conferma: in una città come Milano un funzionario AE conduce una vita miserabile.
                      I.Santacrocelover

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